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Dopo avere dato spazio ai kick ass rockers Iron Head, con la bionda
Angela Foxx in bella mostra fra le Rock Girls, non ci siamo fatti sfuggire
la possibilità di ospitare qualche mese addietro la tatuatissima
Wendy "Sparkle Plenty" Gadzuk, che i più ricorderanno
assieme a Downtown Dave, nei The 440's. Wendy, durante la consueta intervista
dedicata alla rock girl del mese, aveva preannunciato l'imminente uscita
dell'EP della propria nuova creatura chiamata Whiskey Bitch. Vi ricordiamo
che i The 440's hanno partecipato a svariate compilations e dato alle
stampe alcuni 7'' e ben 3 cd's: "Sumthin' Sleazy" split con
I The Chickenhawks (Steel Cage Records, 2001), "Hot To Go" (Steel
Cage Records, 2000) e "Scrubbing Satan's Cadillac" (Dionysus/Hell
Yeah Records, 1999). Inoltre la band ha inoltre condiviso il palco con
acts internazionali del calibro di: Motorhead, Nashville Pussy, The Supersuckers,
The Dickies, The Amazing Crowns, Reverend Horton Heat, The Dictators,
Jeff Dahl, etc.. I Whiskey Bitch caricano la loro calibro 45 con ciò
che il rock'n roll esige: immediatezza, sporcizia e carica dinamitarda
nel senso più selvaggio del termine, sparando a bruciapelo una
incandescente palla di piombo! E' questo quello che si deduce già
dalla ubriachissima apertura affidata a "Sympathy", che ricorda
uno specie di arrembante incrocio fra Johnny Thunders e Nashville Pussy.
E' l'anima più trashy del rock'nroll che viene a sfasciare la vostra
porta di casa con i propri istinti più primordiali. Si passa quindi
all'anthemica "Swagger Cock" con gli Ac/Dc nel cuore e la benzina
giusta a far girare a pieno il motore dei Whiskey Bitch. E il momento
di grazia dei nostri non tende minimamente a fermarsi con la successiva
"Honky Tonk Pussy"; sorretta da sculettanti ritmi figli del
grande Jeff Dahl! In "Rock'n'Roll Bitch", Wendy alterna il proprio
cantato con quello di Tony Pickup per poi lasciare spazio ad un altro
episodio ad alto tasso di ottani quale "Streetwalkin'". La conclusione
viene affidata a "Freakshow" ed ai suoi divertenti riffs iperdistorti
e dal sapore al limite del southern rock. L'unico difetto è probabilmente
quello di una produzione fin troppo sporca e approssimativa, che va al
di fuori dei tipici suoni grezzi richiesti dal genuino hard rock proposto
dai Whiskey Bitch. Non perdete l'occasione di fare conoscenza con questa
band totalmente devota ai suoni più tosti e viscerali. Permettetemi
così di concludere nel segno della tradizione: "It's only
kick ass rock'n roll but we like it!". Recensione Realizzata da Bruno Rossi |
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